La revisione della nostra Costituzione repubblicana, la più bella del mondo come ebbe a definirla il grande Roberto Benigni, ha sancito l'ingresso innovativo, e quanto mai necessario, di alcuni principi legati alla tutela degli ecosistemi nazionali, allo sviluppo sostenibile delle nostre comunità e soprattutto all'interesse delle future generazioni. Principi che, dal 2022, sono ormai diritti fondamentali di tutti i cittadini, diritti subordinati ad alcuna altra ragione, sia essa economica, politica o di altra natura.
Il nuovo dettato dell'articolo 41 della nostra mirabile Carta, in particolare, oggi recita ai primi commi: "L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà".
L'amministrazione comunale, che è stata appena rieletta con largo consenso popolare, ritiene che in quel voto democratico ci siano fermi desiderata della comunità ionica nella direzione di un cambio di paradigma economico, nella direzione della decarbonizzazione dell'area industriale di Taranto, nella direzione della rigenerazione del tessuto urbano e delle relazioni sociali, nella direzione, cioè, della cosiddetta transizione giusta europea.
E come indirizzo politico sostanziale delle azioni che connoteranno il mandato amministrativo dei prossimi cinque anni, in coerenza con quanto già fatto per mezzo della convenzione del Comune di Taranto con l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e del piano locale di transizione Ecosistema Taranto, oggi noi unifichiamo e trasformiamo gli osservatori pubblici permanenti già esistenti in materia sanitaria e ambientale, per dotare la comunità di uno strumento formale e rigoroso di monitoraggio dei diritti costituzionali di cui al richiamato articolo 41.
Questo nuovo contenitore istituzionale, al solito aperto al coinvolgimento degli altri enti locali e degli organismi scientifici indipendenti, su tutti Asl Taranto e Arpa Puglia, raccoglierà di continuo le esperienze di partecipazione e informazione sul rapporto con la grande industria, proseguendo e rafforzando il lavoro dell'amministrazione Melucci di questi ultimi anni. Un palinsesto di servizi al cittadino che viene arricchito da nuove competenze, come l'analisi dell'impatto delle servitù cittadine dello stabilimento siderurgico, la revisione delle concessioni demaniali in uso ai privati che inquinano o depauperano il nostro sistema territoriale, la predisposizione di strumenti di tutela contro i soggetti che adottano comportamenti lesivi degli indotti locali, o ancora il sostegno alle misure di risarcimento assicurate dalla legge ai residenti delle aree più provate dall'inquinamento industriale.
Vogliamo riprendere con convinzione quel percorso e migliorarlo, perché dall'avvio di quell'esperienza ci sono state notevoli evoluzioni, normative, giurisprudenziali e tecnologiche, anche nel nostro Paese. Il tema della transizione verso un modello di sviluppo sostenibile è diventato agenda di governo in tutto il mondo, ma continuano a esistere resistenze illogiche e anacronistiche, questioni particolari a livello locale, che meritano il nostro monitoraggio e la nostra reazione. Con l'Osservatorio per la Transizione, ispirato ai principi dell'articolo 41, lavoreremo per una nuova stagione di diritti dei tarantini, di ingresso nella modernità del nostro modello produttivo, riscrivendo il rapporto con la grande industria. Non ammetteremo distinguo rispetto alla Carta costituzionale, che fino a prova contraria è in vigore anche a Taranto, e chi sbaglia nei riguardi delle sue previsioni si assume responsabilità mai così gravi e limpide.
Rispetto al tema specifico del deprezzamento dei valori immobiliari al quartiere Tamburi, dal prossimo autunno offriremo assistenza gratuita a quei concittadini che vorranno percorrere la strada del risarcimento riconosciuto dalla legge.