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Tutti i proprietari di aree private presenti all’interno del territorio comunale, per esempio terreni incolti, aree verdi o pertinenziali, aree inedificate, dovranno obbligatoriamente provvedere alla loro manutenzione.

Lo ha disposto il sindaco Rinaldo Melucci attraverso l’ordinanza 52 del 4 settembre, un provvedimento che mira a estendere la cura e l’attenzione per il decoro anche oltre la stretta competenza dell’amministrazione comunale.

L’abbandono e l’incuria delle aree private, infatti, è potenziale causa di disagi e danni per tutti. La mancata rimozione di vegetazione spontanea, arbusti, potature e rifiuti accumulati nei terreni, spesso a ridosso di strade pubbliche, o la scarsa manutenzione di canali di scolo, aumentano il rischio di incendi, proliferazione di animali infestanti e allagamenti, oltre a concorrere a una generale percezione di degrado.

«Contro questi fenomeni abbiamo pensato di predisporre delle contromisure – ha spiegato il sindaco –, anche per rimarcare che non tutto quello che appare non curato è di competenza pubblica. I privati devono fare la loro parte per aumentare il livello di decoro del territorio, diversamente interverremo con pesanti sanzioni: non consentiremo che la negligenza di qualcuno vanifichi gli sforzi che compiamo quotidianamente per preservare la bellezza della nostra città».

I destinatari dell’ordinanza dovranno provvedere, entro 30 giorni, a potare tutta la vegetazione che si protende su strade e aree pubbliche, comprese le radici che danneggiano l’asfalto, a ripulire le aree da erbacce, materiali e rifiuti accatastati, a provvedere alla manutenzione dei canali di scolo e, dove non vi fossero recinzioni, a installarla se non si volesse consentire l’accesso o, in alternativa, a installare cartelli che individuino la proprietà privata.

Tali operazioni dovranno essere eseguite sistematicamente e ciclicamente, la loro inosservanza comporterà sanzioni da 25 a 500 euro.

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