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La transizione ecologica del nostro sistema produttivo non sarà possibile, senza una complementare transizione sociale. Questo passaggio è il cuore della nostra proposta per sciogliere il nodo ex Ilva.

L’accordo di programma, infatti, tiene inevitabilmente insieme tutte queste opzioni e, opportunamente calibrato, è lo strumento ideale per consentire all’intero sistema di proiettarsi nel futuro senza scossoni per le parti coinvolte. Tra queste, penso soprattutto ai lavoratori, che siano essi diretti, dell’indotto o in amministrazione straordinaria: abbiamo l’obbligo di occuparci della loro salute e del loro destino professionale.

Nella relazione presentata al ministro Adolfo Urso, con la quale richiediamo l’accordo di programma, abbiamo individuato tra i punti salienti l’evoluzione degli scenari occupazionali, le misure a sostegno della comunità e gli interventi a salvaguardia dell’indotto e della platea di lavoratori già sotto amministrazione straordinaria. Inoltre, abbiamo proposto un’appendice riferita al miglior accordo sindacale.

Tutto ciò significa che dai lavoratori non si può prescindere.

Ammortizzatori sociali, accompagnamento alla pensione, reimpiego nelle attività di bonifica o in attività socialmente utili, con l’impegno diretto dello Stato a loro supporto, sono solo alcune tra le opzioni sulle quali oggi rilanciamo affinché nessuno possa sentirsi abbandonato dalla comunità.

Lo ribadiamo oggi, dopo averlo ripetuto su ogni tavolo, a beneficio di chi erroneamente pensa che le istituzioni non siano dalla stessa parte dei lavoratori.

Il sito istituzionale del Comune di Taranto è un progetto realizzato da Parsec 3.26 S.r.l.

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