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Figlia di Zeus e Demetra, fu rapita alla madre da Hades al quale era toccato il dominio sull’Erebo. La sua vita tutta sotterranea dava al dio un aspetto lugubre e malinconico, per cui nessuna dea e nemmeno alcuna donna mortale avrebbe mai acconsentito a sposarlo. Hades aveva notato la bellissima Persefone e in tutta segretezza aveva ottenuto dal padre Zeus il permesso di rapirla. E ciò fece, mentre la giovinetta era in un prato intenta a raccogliere fiori. La madre Demetra, dea dell’agricoltura, mite e benevola con gli uomini, la cercò affannosamente per tutto il mondo e, non avendola trovata in alcun luogo, per vendetta rese infruttuosa la terra. Gli uomini morivano di fame. Allora Zeus, per salvare il genere umano e per placare la dea, dispose che Persefone vivesse due terzi dell’anno con la madre sulla terra e un terzo presso il marito nell’Erebo.

 

persefone

 

Il mito simboleggiò dapprima il seme del grano che in autunno viene seppellito sotto terra e,poi, germoglia in primavera e più tardi venne a simboleggiare la morte del corpo umano e la resurrezione della sua anima. Persefone finì così per assumere una duplice funzione : quella di divinità degli Inferi e quella di divinità agraria, indicata anche con il nome di Kore, simbolo della natura.

A Taranto fu venerata come Persefone Gaia.

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