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Con una delibera quadro, corposa e articolata, l’amministrazione Melucci introduce alcune importanti novità in tema di tributi locali.
 
Dopo un’attenta ricognizione condotta con gli uffici della direzione competente, l’esecutivo sta licenziando un provvedimento che, partendo dall’esistente, disegnerà la nuova geografia di Tari, Imu e non solo, offrendo anche alcune sostanziali agevolazioni per determinate categorie di contribuenti.
 
La delibera, condivisa con la maggioranza, offre una panoramica di quanto realizzato fino a oggi. Oltre i servizi innovativi introdotti in questi ultimi mesi, come l’utilizzo del “pos” per tutti i pagamenti, il potenziamento della piattaforma “PagoPa” e il ricorso all’app “Io” per molti servizi, solo per citare alcune di queste novità, al centro del provvedimento vi è anche l’attività di accertamento condotta, che solo per citare la Tari ha consentito di aumentare la base imponibile di circa 120mila metri quadrati, stanando molte utenze (domestiche e non) prima sconosciute.
 
«In questo modo il nostro bilancio ha una maggiore flessibilità – ha spiegato il sindaco Rinaldo Melucci – ma soprattutto perseguiamo quel principio di equità fiscale cui deve tendere ogni buona amministrazione. Anche in funzione di questo lavoro, possiamo permetterci di introdurre alcuni vantaggi a favore di comparti sui quali stiamo puntando».
 
Nello specifico, la proposta prevede l’introduzione di agevolazioni Imu per chi insedierà attività produttive nell’area Zes e l’introduzione di un vantaggioso “Canone unico patrimoniale” per chi investirà nel Borgo e in Città Vecchia, avendo riguardo a insediamenti che puntino al recupero edilizio, ma soprattutto alla sostenibilità ambientale ed ecologica. In quest’ultimo caso, la “ratio” resta quella di favorire il riuso e non il consumo di nuovo suolo.
 
Rispetto alla Tari, invece, le agevolazioni riguarderanno per un anno le attività economiche che si insedieranno negli stessi quartieri già citati, con l’ulteriore riduzione dei coefficienti tariffari per gli operatori dei settori turistico e ricettivo.
 
«Questa decisione proviene dalla necessità di aumentare il numero dei posti letto – ha concluso il primo cittadino – anche per accompagnare gli ottimi dati sulle presenze che vedono Taranto in crescita per il turismo di provenienza estera. Siamo convinti, infatti, che un buon amministratore debba creare condizioni favorevoli affinché i privati possano fare autonomamente l’altro pezzo di strada necessario».


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